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ESG nelle Tesorerie Corporate

    2. Strumenti Derivati ESG-linked



Autore: Federico Bellanti

20 Marzo 2024

Comprendere i derivati conformi all'ESG

I derivati legati all'ESG ("SLD": Sustainability Linked Derivatives) sono strumenti finanziari strutturati i cui termini e le prestazioni sono direttamente collegati al conseguimento degli obiettivi ESG di un'azienda.

Come qualsiasi altro derivato, consentono alle aziende di proteggersi contro vari rischi di mercato, inclusi i tassi di interesse, le fluttuazioni valutarie e i prezzi delle materie prime, ma lo fanno in modo coerente con gli impegni assunti dall’azienda in ambito di sostenibilità.

La caratteristica unica di questi derivati è che i loro costi, benefici e strutture sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi ESG predefiniti dall'azienda.


Vediamo qualche esempio che ci mostra che forma possono prendere:


  • Swap sui Tassi di Interesse collegati all'ESG: uno swap sui tassi di interesse è un contratto in cui due parti scambiano pagamenti di interessi futuri su un importo principale. In uno swap collegato all'ESG, il tasso di interesse che un'azienda paga o riceve può variare a seconda del suo raggiungimento, o mancato raggiungimento, di predeterminati obiettivi ESG ben identificato nel contratto stesso di swap. Nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, il maggior costo pagato dall’azienda verra’ normalmente devoluto ad iniziative sociali o benefiche, secondo le modalita’ anch’esse prestabilite nel contratto.
  • FX Forwards collegati alla sostenibilità: in questi contratti, l’azienda vedrà modificato contrattualmente il tasso di cambio in base al conseguimento di precisi target ESG, come potrebbero essere miglioramenti nei criteri di diversità dei dipendenti o riduzioni dell'intensità di carbonio della supply chain o altro ancora, fornendo un incentivo ulteriore al conseguimento di tali obiettivi.
  • Derivati sulle Materie Prime con KPIs ESG: le aziende esposte alla volatilità dei prezzi delle materie prime spesso utilizzano derivati per coprire questo rischio nel corso della loro normale operatività. I derivati sulle materie prime conformi all'ESG potrebbero legare i termini della copertura a pratiche agricole sostenibili, di approvvigionamento etico o a riduzione dell'impatto ambientale legato alla produzione o al consumo delle stesse materie prime. Ad esempio, un produttore di caffè potrebbe stipulare un contratto derivato che offre termini più favorevoli man mano che aumenta la proporzione di chicchi provenienti da fonti sostenibili.

Incorporare i KPIs ESG nella Documentazione dei Derivati

E’ fondamentale l’oculata selezione dei KPIs da prendere a riferimento per la negoziazione di contratti derivati. Si deve trattare di KPIs rilevanti, misurabili e direttamente collegati agli obiettivi di sostenibilità dell'azienda. Vediamo alcuni esempi:


  • Emissioni di Carbonio: un KPI molto comune e’ direttamente collegato alla riduzione delle emissioni di gas serra. Un derivato potrebbe includere termini che modificano il suo payout a scadenza in base al successo dell'azienda nel ridurre o contenere le sue emissioni di CO2 entro un lasso di tempo predeterminato.
  • Uso di Energia Rinnovabile: per le aziende che ambiscono ad aumentare il peso di energie rinnovabili nei loro consumi, un derivato potrebbe collegare i termini finanziari alla percentuale del consumo energetico proveniente da fonti rinnovabili.
  • Diversità e Inclusione: anche i criteri sociali svolgono un ruolo importante. Un derivato potrebbe offrire termini migliori man mano che l'azienda raggiunge determinati traguardi relativi alla diversità della forza lavoro, come la parità di genere nelle posizioni di leadership.
  • Gestione Sostenibile della Supply Chain: per le imprese con lunghe Supply Chains, i KPI potrebbero prendere a riferimento (e obiettivo) la percentuale di fornitori che soddisfano standard ambientali o sociali certificati.

Il Ruolo dell'ISDA (International Swap Dealer Association)


L'integrazione di KPI di sostenibilità nella documentazione dei derivati richiede sforzi importanti di standardizzazione nella documentazione. Lo scorso Gennaio (2024) l'International Swaps and Derivatives Association, Inc. (ISDA) ha pubblicato una nuova libreria di clausole specificamente progettata per i derivati collegati alla sostenibilità (SLDs).

Questa Libreria di Clausole SLD offre un insieme di termini contrattuali e definizioni specificamente progettati per le transazioni “sostenibili”, introducendo definizioni standardizzate per soddisfare la crescente domanda di derivati che si allineano agli obiettivi ESG.


Questa iniziativa aumenta significativamente la fattibilità commerciale degli SLDs, posizionandoli come un meccanismo finanziario efficace per promuovere iniziative sostenibili. La standardizzazione delle definizioni e dei termini è fondamentale per garantire la trasparenza nelle negoziazioni ed evitare quei comportamenti abusivi che possono facilmente debordare nel “greenwashing”: il lavoro dell'ISDA nella creazione di un solido quadro di clausole per derivati legati all'ESG segna un passo critico nella standardizzazione e espansione degli strumenti finanziari sostenibili, facilitando approcci più chiari e uniformi all'incorporazione dei KPI ESG nei contratti derivati.


Entrambe le parti nel contratto derivato dovranno concordare sul processo di verifica dei KPIs, che può coinvolgere le funzioni di audit o certificazioni di terze parti: la trasparenza e la rendicontazione sono cruciali per garantire la credibilità dei derivati collegati all'ESG. Le aziende devono fornire comunicazioni chiare e consistenti sui loro obiettivi ESG, la struttura dei loro derivati conformi all'ESG e i progressi verso il raggiungimento dei loro obiettivi.


Link:  https://www.isda.org/2024/01/17/isda-launches-sustainability-linked-derivatives-clause-library/

Alcuni esempi recenti

Sempre l’International Swap Dealer Association (ISDA) ha pubblicato una ricerca molto utile in cui elenca tutta una serie di operazioni SDL effettuate in tempi recenti.


Il documento risale al 2021, per cui non abbiamo dati più recenti, ma la lettura è comunque molto interessante in quanto ci da’ il senso di quanto questi strumenti siano adattabili agli specifici obiettivi che la aziende vogliono prendere a riferimento.

Il documento, di libera consultazione, è reperibile al seguente link:

https://www.isda.org/2021/01/11/overview-of-esg-related-derivatives-products-andtransactions/?_zs=00x8H1&_zl=q0i76


E non sono solo le aziende private ad utilizzare gli SDL: nel 2022 in Nuova Zelanda, il New Zealand’s Auckland Council e’ stata la prima entità del settore pubblico a concludere un derivato (di tassi di interesse) legato all’ESG, e in particolare al conseguimento di tre obiettivi di sostenibilità connessi al suo piano strategico di sostenibilita’ noto come Auckland Plan 2050


Aspetti formali e implicazioni regolamentari degli SLD

Ma i derivati ESG-Linked, sono veri prodotti derivati?


E’ evidente che lo siano. La domanda tuttavia introduce un aspetto da non sottovalutare, in quanto la conformazione dell’operazione potrebbe attrarre conseguenze regolatorie differenti in differenti giurisdizioni.


L’ISDA ha individuato due macro-categorie di derivati ESG-linked (SLD): 


  • La Categoria 1 di SLD: nei quali i KPIs e i Targets, assieme agli altri aspetti a loro associati, formano parte integrante della documentazione della componente tradizionale del derivato
  • La Categoria 2 di SLD: nei quali i KPIs, i Targets e tutto cio’ ad essi associato fanno parte di un documento del tutto separato.


Senza entrare in un livello eccessivo di dettaglio, basti menzionare che in alcune giurisdizioni sono stati sollevati dubbi al riguardo della loro trattabilita’ come derivati (e quindi ammissibilita’ ad essere catturati da un ISDA Master Agreement ai fini del netting, per esempio).



Implicazioni regolamentari: ce ne sono?


Ci sono poi questioni regolamentari nient’affatto secondarie da considerare quando si negoziano questi strumenti relativamente innovativi, e non ancora pienamente recepiti nelle normative che regolano i prodotti derivati.


Gli ESG-linked derivatives non sono facilissimi da valutare in termini di Mark-to-Market: un’azienda che volesse aggiungere caratteristiche ESG a un derivato di copertura tradizionale potrebbe dover fare i conti con maggiore complessità in fase di Portfolio Reconciliation (EMIR), di calcolo dei margini di collaterale. Nulla di impossibile, ovviamente, ma e’ bene essere preparati a dover svolgere qualche calcolo in più nelle fasi post-trade.


Inoltre e’ necessario analizzare il modo in cui verranno gestiti le componenti ESG delle prestazioni monetarie, per valutare eventuali conseguenze contabili regolatorie.

Ad esempio, quando si aggiungono componenti di pagamento legate all’ESG a un derivato nato con finalita’ di hedging, bisognera’ assicurarsi che la natura di strumento di copertura non venga perduta, con conseguenze molto rilevanti dal punto di vista contabile, ma anche ai fini EMIR (in merito all’esclusione dei derivati di copertura garantita alle NFC ai fini della verifica delle soglie di clearing).


In alcune giurisdizioni, i partecipanti ad operazioni in derivati ESG-Linked potrebbero dover sottostare a precise regole e specifiche normative anti-greenwashing: e’ il caso di Hong Kong, per esempio.



Uno sguardo al futuro dei SLD


I derivati conformi ai criteri ESG rappresentano un’innovazione significativa nel campo della finanza sostenibile, offrendo alle aziende uno strumento per incorporare in profondita' i principi ESG nelle loro strategie finanziarie e di gestione del rischio.

Collegando gli strumenti finanziari a risultati ESG specifici e misurabili, le aziende possono incentivare e accelerare il progresso verso gli obiettivi di sostenibilità.


Man mano che il mercato di questi strumenti cresce, possiamo aspettarci di vedere emergere prodotti più sofisticati e maggiormente diversificati, che integreranno ulteriormente il mondo della finanza e della sostenibilità.


Tuttavia, il successo di questi strumenti dipenderà in ultima analisi dallo sviluppo di standard robusti, trasparenti e universalmente accettati per la misurazione e il reporting delle prestazioni ESG, con strutture come la SLD Clause Library dell’ISDA, strumento fondamentale  nel percorso di integrazione.

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